In ricordo di Andrea Canevaro (Genova, 1939 – Ravenna, 2022)
Quando vengono a mancare persone come Andrea Canevaro ci si sente tutti più soli.
Nel corso della sua vita professionale Andrea Canevaro ha apportato importanti contributi, considerato il padre della pedagogia speciale in Italia e dell’inclusione. Uno studioso con influente capacità di riflessione sulle tematiche che riguardano i temi del rispetto della diversità,intesa però come unicità e comunque risorsa.
Le sue parole sono state sempre un’ occasione per riflettere meglio sugli strumenti educativi all’interno della relazione di aiuto. Professore emerito dell’Università di Bologna, è stato Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione, ha fondato il servizio per studenti con disabilità e dislessia dell’Università di Bologna, contribuendo alla nascita degli altri servizi in Italia.
E’ riconosciuto anche a livello internazionale per i suoi studi e per le sue ricerche in questi campi…e molto di più e molto altro…
Numerosissime sono state le manifestazioni di stima e cordoglio su siti delle testate e delle cronache locali e non, su quelle specializzate sui temi educativi e dell’inclusione sociale, per esempio su Vita Addio a Canevaro, l’educatore che sapeva vedere quello che chi cresce sarà (26/05/2022) – Vita.it viene ricordato in una sua ultima intervista in cui Canevaro sottolineava che «dal mio lungo lavoro con le persone con disabilità ho tratto una scaletta di parole, che riguardano tutti: inserimento, integrazione, inclusione. Penso abbiano molto da dire.
L’inserimento è il venire al mondo, l’entrare in un mondo che c’era già, il non pensare che io devo inventare la lingua del mondo, io faccio parte di un mondo che già esiste. Poi c’è l’integrazione, io mi integro facendo un doppio lavoro di adattamento: mio all’ambiente e dell’ambiente a me. A un certo punto però devo immaginare ciò che c’è oltre, uscire, ed è l’inclusione».
Personalmente ho avuto modo di incontrarlo alcune volte in occasione di iniziative formative.
La prima verso il 1998, quando insieme ad alcune colleghe dell’allora Servizio Sociale – Settore Handicap di Ravenna, presentammo un elaborato inerente al valore della scrittura come strumento professionale, in particolare uno legato alla pedagogia istituzionale denominato “Monografia” e lui ci propose di inserirlo in una pubblicazione curata da lui ed altri autori in un testo dal titolo “Scrivere di educazione” (Canevaro et Altri, 2000) , quello dello scrivere, è stato un altro dei suoi importanti insegnamenti, quello di lasciare memoria, traccia della propria esperienza lavorativa per poterla condividere e per poter continuare ad interrogarsi ed ampliare i propri punti di vista…e così dentro di me ha continuato “a lavorare”, infatti quando nel 2013 proposi un progetto di Laboratorio di scrittura per gli operatori alla Cooperativa Sociale “La Pieve”, mi sorse spontaneo intitolarlo “Scrivere di educazione”, andando a ricollegarmi proprio a quel suo testo.
Da quel laboratorio di scrittura “Scrivere di educazione”, nel 2014 si decise sempre con gli operatori della Cooperativa, di organizzare un Seminario pubblico e in quell’occasione ci adoperammo per invitarlo a tenere una relazione di chiusura dell’evento, Andrea Canevaro, sempre gentile e disponibile, accettò e così trascorremmo con lui la mattinata e finimmo con le sue parole che poi furono trascritte e inserite in un libro pubblicato dalla Cooperativa: “La relazione di aiuto: essere con l’altro”.
Ecco mi piace ricordarlo così, con noi, in quel momento di piacevole condivisione, riflessione e apprendimento. Noi ci auspichiamo di riuscire a portare avanti, in qualche modo le sue riflessioni e i suoi insegnamenti.
Buon viaggio, Andrea.
Raffaella Cardone – psicologa e psicoterapeuta